Quello delineato da John Battle è un paradossale fallimento della comunicazione e dei valori condivisi nel settore in cui questi dovrebbero essere un must.
Il brand marketing non riesce a coniugare il brand building con le soluzioni innovative offerte dalle aziende ad alta tecnologia. Queste a loro volta, sono consapevoli di non comprendere le scelte del marketing brand (né ritengono che sarebbe vantaggioso provarci). Infine, gli editori non sono in grado di dedicare le risorse necessarie alla costruzione di modelli di business che permettano loro di essere competitivi, in un mercato caratterizzato dalla rapida crescita del mondo della comunicazione sociale e dalla continua evoluzione delle esigenze del consumatore.
L’eccezione però esiste: marketing manager, attenti osservatori dei trend, stanno sfruttando la giusta combinazione tra pubblicità e tecnologia per guidare l’ascesa del brand, l’aumento delle conversioni e delle vendite.
Cosa fare per invertire totalmente lo scenario? Per giocare la partita perfetta?
John Battle suggerisce un cambiamento semplice ma radicale: «Per la crescita della pubblicità digitale è necessaria la condivisione di una visione a lungo termine che vada al di là del semplice click, dell'ultima uscita di successo o del raggiungimento del più alto CPM. Dobbiamo immaginare una partita in cui i giocatori si uniscano attorno ad un interesse comune: il Consumatore».
John Delette, per raggiungere tale obiettivo, individua un insieme essenziali di valori condivisi nell’articolo Publishers, Ad-Tech Firms, Marketers Need to Connect, Build Trust