L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), in seguito al verificarsi di «quattro eventi avversi gravi o fatali, verificatisi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi provenienti dai due lotti 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale FLUAD di Novartis Vaccines and Diagnostics» ha disposto - a titolo esclusivamente cautelativo - il divieto di utilizzo dei vaccini provenienti da tali lotti. Per leggere l’intera comunicazione, clicca qui.
Ora si tratta di valutare «un eventuale nesso di causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino».
Novartis, in una Nota su vaccino antinfluenzale FLUAD, sottolinea che non sia stata accertata alcuna relazione causale tra i tre decessi e la somministrazione del Fluad e che la multinazionale sta collaborando con le autorità sanitarie. Nella suddetta nota, inoltre, si legge che: «Una revisione sui due lotti ha confermato la conformità con tutti gli standard produttivi e qualitativi» e che «FLUAD è un vaccino anti influenzale indicato per gli anziani. È stato approvato nel 1997 e il suo profilo di sicurezza è stato dimostrato da oltre 65 milioni di dosi distribuite con successo in tutto il mondo, che confermano i dati già raccolti durante gli studi clinici che hanno coinvolto oltre 70.000 pazienti».
La notizie delle 5 morti sospette ha, ovviamente, generato una nevrosi collettiva nei confronti dei vaccini, già in calo dal 2010. Per approfondire l’argomento puoi leggere Calano le vaccinazioni antinfluenzali tra gli anziani: rischio psicosi.
L'Italia e l’Europa in genere rappresentano un punto di riferimento nella produzione dei vaccini. Tale elemento è un punto di orgoglio per il nostro Paese e, al tempo stesso, una fonte di ricchezza economica,
Come si legge in un articolo pubblicato oggi in DottNet: «Tra il 2008 e il 2013, l'industria italiana dei vaccini […] ha fatto registrare un +118% nelle esportazioni, a fronte del 7% dell'intera industria e, nel 2014, l'export italiano è cresciuto del 61% a fronte del +26% degli altri paesi europei».
Il settore dei vaccini, inoltre, costituisce una notevole risorsa anche per l’occupazione, impiegando 2.600 persone, di cui circa 2.000 in ricerca e sviluppo.
L’uso estensivo dei vaccini contro l’influenza, inoltre, rappresenta un notevole risparmio per la sanità pubblica: con un costo annuo di 76 milioni di euro, infatti, si risparmierebbero i 746 milioni di euro di spese assistenziali relative alle complicanze legate al virus stagionale.
L’AIFA, oggi ha ribadito che: «I vaccini sono risorsa preziosa e insostituibile».