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Intelligenza artificiale: Eva scopre nuovi farmaci

Scritto da Oberto Mandia | 05/02/15 10.28

Arriva il robot scienziato che scopre cure contro le malattie tropicali. Tweet this

È capace di analizzare 10.000 composti al giorno. Il suo obiettivo è scoprire nuovi farmaci. Si chiama Eva ed è inglese. Eva, però, non è una brillante ricercatrice, ma un robot basato sull’intelligenza artificiale.

Eva è stata realizzata da un gruppo di ricerca dell'Università di Cambridge e dell'Università di Manchester, le peculiari caratteristiche del robot “scopritore di farmaci” sono state descritte sulla rivista Interface della Royal Society.

 

Intelligenza artificiale

In particolare, Eva – chiamarla macchina sarebbe riduttivo – è specializzata nell’analisi delle proprietà terapeutiche dei composti chimici. Una della prime rivelazioni del robot è stata la dimostrazione che un composto già noto per le sue proprietà antitumorali è, in realtà, anche efficace contro la malaria.

Il principale obiettivo di Eva è, infatti, scoprire nuove cure contro le malattie tropicali causate da parassiti, quali malaria e tripanosomiasi (la malattia del sonno).

«Le malattie tropicali trascurate sono un flagello per l'umanità, infettano centinaia di milioni di persone e uccidono milioni di persone ogni anno» sottolinea Steve Oliver, ricercatore del dipartimento di Biochimica  dell'Università di Cambridge. «Sappiamo – chiarisce Oliver –  che cosa provoca queste malattie e che possiamo, in teoria, combattere i microrganismi che le causano. Ma i costi e la velocità di scoperta di nuovi farmaci e il ritorno economico sono poco attraenti per l'industria farmaceutica».

Eva ha la straordinaria abilità di selezionare automaticamente, testare i composti e interpretare i risultati non solo in modo più rapido, ma – soprattutto – a costi inferiori rispetto ai metodi tradizionali.

In pratica, il robot scienziato sfrutta la propria intelligenza artificiale per selezionare composti che hanno un'alta probabilità di essere attivi contro il parassita da combattere.

 

Come funziona

Sulla base di test condotti su cellule di lievito geneticamente modificato avviene una prima selezione. In questo modo, Eva può escludere i composti tossici e riuscire a selezionare solo quelli che bloccano l'azione della proteina del parassita, senza però ledere l'equivalente proteina umana, che rimane illesa. Una volta che i test sono confermati, l’intelligenza artificiale di Eva utilizza simulazioni e statistiche per prevedere nuove molecole che potrebbero essere ancora più efficaci.

Per quanto sia già evoluto, attualmente, il robot non è ancora capace di sintetizzare i composti più efficaci, ma le versioni future di Eva potrebbero in potenza imparare a farlo.

Eva continuerà a progredire.