AstraZeneca ha siglato un accordo di ricerca con l’Harvard Stem Cell Institute (HSCI) per perfezionare una tecnica che trasforma cellule staminali in cellule beta umane da usare nello sviluppo di nuove cure per il diabete.
L’alleanza tra la multinazionale inglese e il prestigioso istituto dell’Università di Harward sarà focalizzata sul deficit delle cellule beta nei pazienti diabetici. Il team di ricerca – capitanato dal professor Doug Melton, copresidente dell’HSCI – ha sviluppato una tecnica che consente di produrre una quantità illimitata di cellule beta a partire da cellule staminali pluripotenti indotte, del tutto simili a quelle che si trovano nei soggetti sani.
Marcus Schindler, capo dei Disturbi Cardiovascolari e Metabolici, AstraZeneca, nel comunicato stampa ha manifestato tutto il proprio entusiasmo per la collaborazione con l’Univerità di Harvard: «Sfruttare queste nuove tecnologie ha il potenziale di trasformare la ricerca e lo sviluppo di nuove cure per i pazienti con il diabete».
Isaac T. Kohlberg, capo dell’Ufficio di Tecnologia e Sviluppo della Harvard University, ha dichiarato che: «Tale collaborazione potrebbe ottimizzare la necessità di iniettare insulina e prevenire le numerose complicazioni del diabete, potenzialmente fatali».
L’accordo tra AstraZeneca e la Harvard University rappresenta un esempio ideale di quanto la collaborazione tra università e pharma possa giovare al pubblico interesse, apportando una differenza fondamentale nella vita dei pazienti.
I risultati della collaborazione saranno resi disponibili alla comunità scientifica attraverso pubblicazioni sottoposte alla revisione dei pari (peer review).
AstraZeneca finanzierà la ricerca condotta da un team guidata dal professor Melton a Mölndal, in Svezia. Il gigante del farmaco non ha, però, rivelato l’entità dei finanziamenti.