ZCube, Research Venture del gruppo Zambon, ha lanciato Open Accelerator, un percorso dedicato a ricercatori, scienziati e aspiranti imprenditori. Il progetto prevede la selezione di 6 idee, ognuna della quali riceverà un investimento seed massimo del valore di 100.000 euro, per un totale complessivo di 600.000 euro.
Open Accelerator si configura, quindi, come il primo programma di accelerazione interamente italiano nel campo delle scienze della vita, che si pone l’obiettivo di stimolare la realizzazione di tecnologie che migliorino la prevenzione e il trattamento delle patologie.
«Il nostro obiettivo – spiega Roberto Gradnik, Consigliere incaricato per lo sviluppo di ZCube – è fornire alle 6 startup più innovative nel campo delle Life Science in Italia, tutti gli strumenti necessari per realizzare le proprie idee, inserendole in un percorso di accelerazione che rappresenti la possibilità reale di entrare nel mercato».
Il bando appena lanciato prevede la selezione di un massimo di 20 progetti, con focus su:
- Drug delivery systems. Sistemi nanotecnologici per un rilascio controllato e mirato dei farmaci;
- Wearables. Dispositivi indossabili per semplificare la compliance del paziente cronico;
- Open source prototyping. Piattaforme tecnologiche innovative quali dispositivi diagnostici professionali e applicazioni biometriche avanzate;
- Big data. Utilizzo dei dati per ridurre i costi sanitari attraverso diagnosi più efficaci e ricerca & sviluppo per l'individuazione farmaci personalizzati.
Dal primo screening all'Investment Readiness Level, attraverso un programma di 10 settimane, i partecipanti valideranno le proprie tecnologie fino ad arrivare alla creazione di una startup.
I requisiti principali per potere accedere al programma sono l’identificazione di un bisogno clinico, la validazione preliminare e la valutazione del mercato, anche se la sostenibilità dei progetti e il wow-factor non sono da sottovalutare.
«Il progetto Open Accelerator – sostiene con orgoglio Elena Zambon, Presidente di Zambon –rappresenta per noi un ulteriore investimento anche nella ricerca italiana».
Per maggiori info, visita il sito www.openaccelerator.it