Per tale ragione, la medicina traslazionale – nota anche come scienza traslazionale – si sta affermando molto rapidamente nell’ambito della ricerca biomedica. Tale indirizzo di ricerca, infatti, si pone l’obiettivo di velocizzare la scoperta di nuovi trattamenti e strumenti diagnostici, attraverso uno spiccato approccio multidisciplinare.
Mentre la ricerca di base si pone come scopo primario la produzione di nuova conoscenza, secondo Barry S. Coller – Professore del Rockefeller University Hospital di New York – la medicina traslazionale ha quale fine ultimo il miglioramento della salute delle persone.
In sostanza, la medicina traslazionale si basa sulle scoperte della ricerca di base e sugli studi dei processi biologici, utilizzati per sviluppare terapie o procedure mediche inedite.
L’uso del termine medicina traslazionale, coniato negli anni Novanta, si è affermato solo nei primi anni Duemila. Lo scopo di tale indirizzo di ricerca, sin dagli esordi, è stato il trasferimento della conoscenza scientifica from Bench to Bedside, ossia “dal laboratorio al letto del paziente”, grazie all'eliminazione delle barriere che troppo spesso si creano tra il laboratorio e la clinica.
Attualmente, tale indirizzo di ricerca si poggia su un modello bidirezionale, in cui il flusso di informazioni non si muove esclusivamente dal laboratorio alla clinica, bensì anche nella direzione contraria: dalla clinica al laboratorio.
Il 19 ottobre 2016, l’Istituto Superiore di Sanità ha discusso dell’importanza di questo modello nell’ambito del convegno “L’Infrastruttura di Ricerca italiana per la Medicina Traslazionale: la promozione della salute incontra innovazione, competitività e sviluppo”, durante il quale Walter Ricciardi ha presentato l’infrastruttura A_IATRIS: uno strumento per promuovere la salute e lo sviluppo socio-economico del Paese.
In particolare, A_IATRIS – l’Associazione italiana, coordinata dall’ISS, che riunisce strutture pubbliche di eccellenza (Enti di Ricerca, Università e IRCCS), si pone l’obiettivo di sviluppare farmaci e strumenti diagnostici, che possano essere trasportati dal laboratorio al letto del paziente, nel minor tempo possibile.
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