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Legge Gelli: come cambia la Responsabilità Medica

Scritto da Marika Romagnoli | 19/06/17 15.13

 

La nuova norma ha dovuto conciliare interessi molto differenti, ovvero la tutela dei pazienti e il loro diritto a un giusto risarcimento in caso di danno, la possibilità per i professionisti sanitari di lavorare senza la costante preoccupazione dei processi, la disponibilità sul mercato di idonee coperture assicurative, le esigenze di una giustizia che si fondi su accertamenti non solo medico-legali ma anche specialistici” - è quanto afferma in merito alla Legge Gelli l’avvocato Vania Cirese, Patrocinante in Cassazione, e Docente sia in Procedura Penale che in Diritto Sanitario.

La cosiddetta Legge Gelli (Legge 24/2017) - “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie- rappresenta una vera rivoluzione in ambito normativo per quanto riguarda due temi caldi del contesto sanitario: la sicurezza delle cure e la responsabilità medica.

L’Avv. Cirese ne sottolinea l’importanza dal momento che rappresenta il frutto dell’interazione di vari interlocutori responsabili, che fin dal 2008 hanno collaborato coi Governi e i Parlamenti succedutisi per la realizzazione di un vero e proprio “sistema di gestione dei rischi ed eventi avversi - afferma l’avvocato - nel primario intento di prevenire il contenzioso medico legale innanzitutto mediante misure volte ad identificare le fonti dei rischi e dei danni ai pazienti, predisponendo presidii adeguati nelle singole strutture, ma anche linee guida e raccomandazioni da parte delle Società Scientifiche per garantire un omogeneo ed elevato standard di assistenza ed evitare i guasti delle Italie della salute”.

Si tratta quindi di un vero e proprio sistema di monitoraggio, già implementato in alcuni stati dell’UE, ma ancora non sperimentato in Italia, in cui la parola d’ordine è prevenzione.

L’Avv. Cirese presiederà tra i moderatori al Convegno, che si terrà a Milano il 21 giugno 2017, dalle ore 15:30 alle 19:30 presso Sala Alessi – Palazzo Marino, Piazza della Scala, 2 (per visualizzare i dettagli dell'evento, clicca qui). 

Dalle “Italie della Salute” ad un sistema nazionale per la sicurezza delle cure è il nome dell’evento, a cui prenderanno parte molte personalità di spicco dello scenario politico, medico e legale.

Proprio in merito alle “Italie”, la normativa intende rendere omogenea una situazione esistente di frammentarietà in merito agli interventi di prevenzione dei rischi e sicurezza dei pazienti.

Legge Gelli: come cambia la Responsabilità Medica

Contestualmente viene istituito l'Osservatorio Nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità con il compito di raccogliere i dati dai centri regionali (che saranno obbligatori) e di definire i programmi per la sicurezza del paziente nonché quelli per la formazione e l'aggiornamento del personale sanitario”, osserva l’Avv. Cirese.

Questo aspetto è importante perché consentirà alle strutture lo sviluppo di sistemi di prevenzione per l’individuazione di ogni eventuale situazione di rischio.

Tra le varie novità della Legge Gelli, messe in evidenza dall’Avv. Cirese, vi sono:

- l’estensione del concetto di responsabilità. La giurisdizione della Corte dei Conti apporta vantaggi alla posizione del medico, in quanto - grazie alle garanzie di terzietà - il concetto di responsabilità non riguarderà più il singolo medico, bensì l’intero staff sanitario interessato.

- revisione del concetto di responsabilità penale: “Il legislatore ha concentrato il suo impegno sull'introduzione di utili deflattivi del contenzioso medico legale affinché siano sottoposti a processo (Civile, Penale, Corte dei Conti) solo quei casi realmente meritevoli del vaglio del giudizio e non le pretese infondate, pretestuose e strumentali ad ottenere risarcimenti non dovuti”, sottolinea l’Avv. Cirese in merito alla disposizione che diversifica la responsabilità dei medici dipendenti pubblici da contrattuale a extracontrattuale. Da ciò ne derivano benefici sia in termini di prescrizione delle cause – che si riducono da dieci a cinque anni – che in termini economici.

Laddove, infatti, siano coinvolti i medici – e non la struttura, la cui responsabilità resta di natura contrattuale – a rispondere economicamente dell’onere della prova sarà il paziente.

- “Fondamentale è poi la previsione dell'obbligo in capo alla struttura di informare necessariamente il medico qualora sia citata in giudizio civile dal paziente […] - sottolinea poi l’Avv. Cirese, in quanto questa disposizione - impedirà che il medico, all'oscuro di un processo perso dall'azienda o del pagamento di un risarcimento al paziente da parte dell'ente a sua insaputa, si veda esposto a rimborsare ingenti somme al suo ospedale senza aver avuto alcuna opportunità di contestare l'addebito, difendersi e portare prove a sua discolpa”.

- il giudizio civile sarà deflazionato dall’accertamento tecnico preventivo;

- il giudizio penale sarà deflazionato laddove il medico abbia rispettato le linee guida e le buone pratiche.

Nel complesso, il testo normativo introduce una serie di cambiamenti e revisioni che disciplinano un terreno abbastanza tortuoso, che come evidenzia l’Avv. Cirese, innegabilmente impatterà sui bilanci economici regionali e sulla tutela della salute: per maggiori approfondimenti è possibile leggere l'intero articolo dell'avvocato.

In ragione di tutto ciò, e dell’importanza che avrà dal punto di vista pratico questo provvedimento, l’evento di Milano del 21 Giugno rappresenterà un’occasione per chiarirne tutti i punti, approfondirli, e riflettere sui grandi cambiamenti che inevitabilmente investiranno il versante sanitario, quello civile e quello penale.

Per partecipare all'evento, scrivere a marketing@merqurio.it