Dopo la Brexit, la sede dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) è rimasta in cerca di una nuova meta: le città candidate, che hanno presentato un dossier per accogliere la nuova sede, erano 19 (8 per l'Eba): tra queste, una prontissima Milano.
Data ormai quasi per vincitrice, il capoluogo lombardo vantava un'adeguatezza a ricoprire tale ruolo indiscutibile e quasi impareggiabile.
Sin dall'inizio, Bratislava era stata considerata quell'antagonista che, a fine partita, avrebbe potuto lasciare Milano con l'amaro in bocca: ma rimaneva pur sempre una probabilità, tipica componente di una sfida.
Siamo al primo turno di votazioni, quando magicamente Bratislava viene fatta fuori a sorpresa: Milano ne esce vittoriosa, e passa al secondo turno uscendone prima classificata coi suoi 12 punti e ben 3 punti di distanza dalla seconda classificata, Amsterdam.
Ricchi di speranze, ormai quasi consolidate, si giunge all'ultimo turno di votazioni: i Paesi chiamati a decidere erano 27, di cui uno astenuto.
Il risultato? Un pari merito, e l'incertezza sulla scelta di un metodo di votazione che permettesse lo spareggio tra le due finaliste.
E così, per la prima volta nella storia dell'integrazione europea, si giunge all'assegnazione per sorteggio, affidando la scelta nelle mani della sorte attraverso il pescaggio di un bussolotto. Termina dunque così, con una procedura inedita e discutibile, l'assegnazione della nuova sede dell'European Medicines Agency: Amsterdam.
Alla prossima votazione... O estrazione?