Grazie alla stampa 3D, sorge all'orizzonte una nuova Rivoluzione: stavolta riguardo la produzione dei farmaci.
Questa tecnica è stata descritta sulla rivista Science, messa a punto nell'Università scozzese di Glasgow: grazie alla stampa 3D sarebbe possibile ottimizzare la produzione farmaceutica sia in termini di complessità che economici.
Si tratterebbe di farmaci a basso costo e su misura, che comporterebbero dei vantaggi anche in termini di personalizzazione delle terapie.
La stampa 3D è già stata ampiamente sperimentata sui materiali più svariati: plastica, metallo, addirittura sul cibo. Per i farmaci, elemento fondamentale della tecnica è un software in grado di eseguire analisi chimiche e "maneggiare" moduli di plastica, assemblandoli secondo le istruzioni.
Il primo farmaco "stampato" in 3D è stato il baclofene. Con questo risultato "si apre la porta alla possibilità di ottener molecole complesse su richiesta e in ambienti di produzione non tradizionali", ha commentato Christian H. Hornung (Consiglio nazionale delle ricerche australiano - Csiro).
Questa tecnologia rivoluzionerebbe il mercato per alcuni aspetti messi in evidenza dallo stesso Hornung: