L’inclusione sociale, una tematica che, soprattutto nell’ultimo anno, sta popolando sempre di più i social network. Da ciò si evince che è un trend in forte crescita.
Sembra che si stia tornando a porre l’attenzione su ciò che per anni è stato considerato “diverso”, sulla rappresentazione e l’accettazione delle minoranze che fanno parte della nostra società e che, in alcuni casi, potrebbero essere considerate il cuore pulsante che produce una spinta verso un cambiamento.
L’inclusione sociale è diventato un tema molto discusso anche dagli influencer, questo lo dimostra il considerevole aumento percentuale di contenuti da loro pubblicati riguardanti il tema della diversità. In Italia, solo nel 2020, gli influencer hanno realizzato più di 110 mila contenuti sui principali social media (Instagram, Facebook, Twitter, YouTube, TikTok) pro inclusione.
Molti influencer, detti Inclusion Influencer, diventano veri e propri portavoce delle minoranze e lottano in prima linea per la parità dei diritti. Solitamente questi ultimi sfruttano la loro popolarità ed il numero elevato di follower, che, di solito si aggira non sotto i 100k, per trasmettere messaggi di uguaglianza ad un bacino di utenti più alto possibile. Generalmente si battono per argomenti come la libertà di espressione della propria identità sessuale, la lotta contro il razzismo, o quella che riguarda le disuguaglianze di genere oppure la sensibilizzazione sulle disabilità.
Facendo un’analisi più dettagliata, però, ci si rende conto che molto spesso a parlare è la voce del singolo e che quei contenuti non sono frutto di attività sponsorizzate dai Brand. Questo porta ad una considerazione: in Italia le attività a tema da parte dei brand sono sporadiche e spesso legate a singoli eventi.
I social network hanno lo scopo di creare una rete invisibile tra le persone mettendole in contatto, per unire le loro voci, idee e combattere per uno stesso ideale. Ma quali sono i social più inclusivi?
Per la condivisione delle tematiche dell’inclusione il social che riscuote maggiore successo è Instagram, che sembra essere il più scelto dagli influencer per discutere le tematiche delle disuguaglianze che vanno dall’orientamento sessuale alla diversità fisica, parità di genere alla lotta al razzismo. Seguono, poi, Facebook e Twitter, sebbene abbiano un seguito minore.
Si trovano anche diversi Hashtag legati a tali tematiche, i più utilizzati sono quelli che fanno riferimento alla lotta contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale, probabilmente perché il tema è stato oggetto di attenzione anche dei mass media, #Loveislove, #Gay, #Rainbow, #Lgbt, #Pride.
La creatività non è l’aspetto prioritario del contenuti che vengono postati online: la vera sfida è cercare di trasmettere l’onestà e la purezza del messaggio da veicolare, cercando di appoggiare il più possibile la causa per la quale ci sta battendo, che, sicuramente, può diventare ancora più rilevante attraverso l’utilizzo dei social media e l’inclusione di milioni di persone. Un esempio sono i simboli di appartenenza tipici delle comunità LGBTQ+, come la bandiera arcobaleno, o una semplice foto di coppia, per manifestare un’unione pura e naturale, o ancora il pugno alzato simbolo di protesta alle discriminazioni razziali. Per combattere la disparità di genere e protestare contro la violenza sulle donne vengono preferite parole o frasi toccanti scritte sul corpo, su una lavagna o su una t-shirt con lo scopo di sensibilizzare i propri follower e denunciare le ingiustizie. I social sono diventati infatti il luogo dove la lotta femminista fa sentire la propria voce e si batte per i propri diritti.
Per quanto riguarda la sensibilizzazione sulle diversità fisiche, generalmente gli influencer cercano di mettere in mostra le loro unicità, cercando di abbattere lo stereotipo della perfezione, cercando di esprimere il chiaro messaggio dell’accettazione: accettare se stessi è il primo passo per farsi accettare dalla società.