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Il dubbio come fondamento del progresso scientifico

Scritto da Francesca Esposito | 18/07/19 13.33

Il problema principale della medicina è l’incertezza, che rende la posizione del paziente dolorosa, quella del medico difficile e far parte di una società che paga i conti, frustrante.

Con tutto quello che sappiamo oggi sul corpo umano, sulle malattie e su come diagnosticarle e curarle, è difficile capirlo, è difficile cogliere la profondità dell’incertezza.

I medici sono consapevoli del fatto che, se si vuole curare qualcuno, si devono fare i conti più con quello che non si conosce che con quello che si conosce.

La condizione normale della medicina è l’incertezza, e la saggezza, sia da parte dei pazienti, sia da parte dei medici, sta nel modo di affrontarla.

Il dubbio è fondamento di ogni professione, soprattutto della professione di cura, sia da parte del professionista, sia da parte di chi riceve le cure. Dunque, il dubbio deve esserci nella professione del medico curante, se manca è un problema.

Troppo poco si parla di quante cose in medicina ancora non si conoscono, emblema il pensiero di Proust secondo cui anche i medici più informati, devono sapere che tra qualche anno, ciò su cui loro si basavano, verrà dimostrato sbagliato, vi è quindi una logica dell'errore intrinseco.

 

 

 

 

In occasione del premio "Le eccellenze dell'informazione scientifica e la centralità del paziente", Sandro Spinsanti, Direttore Istituto Giano per le Medical Humanities, ha parlato del valore del non sapere in medicina.