Terapie emozionali: Alzheimer's Patient Engagement

 

Alzheimer's Patient EngagementUn ulteriore sostegno a favore del coinvolgimento del paziente e della ricerca di nuove terapie che possano mettere al centro le sue necessità, giunge da sperimentazioni riguardanti il già sondato terreno delle emozioni: stavolta, però, riguarda i pazienti affetti da Alzheimer.

Questo trattamento fa leva sull'evocazione dei ricordi attraverso la simulazione dell'esperienza: placa, così, lo stato di agitazione dei pazienti. Gli effetti positivi sulle persone si misurano anche materialmente: possono essere ridotti i dosaggi di farmaci calmanti, il che genera di riflesso benefici economici per il sistema sanitario, in quanto riduce gli oneri all'interno del bilancio.

 

Terapie emozionali: Alzheimer's Patient Engagement

Le terapie in questione riguardano l'utilizzo di due elementi fondamentali: la bambola e il viaggio.

Affidando infatti al paziente una bambola, è stato notato che cala notevolmente il suo stato di agitazione e di sofferenza attraverso la stimolazione dell'istinto materno o paterno, e la generazione di un senso di protezione. Le varie sperimentazioni testimoniano la necessità  di alcune caratteristiche fondamentali di cui la bambola deve essere dotata, nello specifico il materiale utilizzato, il posizionamento degli occhi e le braccia tendenzialmente aperte. 

Un'alternativa che genera effetti positivi sull'insonnia dei pazienti è la simulazione del viaggio: la riproduzione di un vagone di un vecchio treno all'interno di una stanza, all'interno della quale viene proiettata la visuale di un viaggio (registrata realmente di notte da un treno), concilia il sonno, oppure stimola un dialogo tranquillo.

Gli effetti soddisfacenti di questa terapia riguardano sia il versante etico, che umano ed economico, lasciando quindi pensare che le emozioni siano il vero bersaglio delle terapie del futuro.

Personalizzazione delle terapie vuol dire anche questo: non solo una terapia ad hoc per ogni individuo, ma terapia per la "persona". In fondo, ogni paziente è fatto principalmente di emozioni.