Mieloma Multiplo: il contributo della voce di Giovanni Allevi
AIL ringrazia il Maestro Giovanni Allevi, che ha condiviso sul palco del Festival di Sanremo la sua esperienza a due anni dalla diagnosi della malattia.
Momento di alta sensibilizzazione durante la seconda serata del Festival di Sanremo. Dopo due anni di assenza, torna a suonare sul palco il Maestro Giovanni Allevi, che aveva abbandonato la scena dopo la diagnosi di Mieloma Multiplo.
Prima di esibirsi, il Maestro ha regalato un prezioso dono per tutti noi: con la sua profonda sensibilità ha dato coraggio e speranza alla comunità dei pazienti e la sua testimonianza autentica e potente, piena di grazia e di forza, dando voce alle emozioni e ai pensieri dei malati; gli stessi che da 55 anni AIL affianca e supporta quotidianamente con le sue attività. Le sue parole sono arrivate dritte al cuore di tutti, soprattutto di coloro che stanno affrontando un percorso di cura, creando un senso di condivisione profonda e sincera.
Il Maestro Allevi ha espresso gratitudine nei confronti dei medici, degli infermieri e del personale ospedaliero. Ha sottolineato, inoltre, il ruolo centrale della ricerca scientifica che rende concreta la possibilità di lottare contro i tumori del sangue.
Non solo parole, ma anche musica: il brano “Tomorrow” eseguito dal Maestro, suggerisce un forte senso di speranza in un “domani [dove] ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”.
La profonda emozione che ha suscitato in tutti noi la presenza del Maestro Allevi a Sanremo è un’occasione straordinaria per ribadire l’importanza di essere accanto ai pazienti e di investire sul futuro sostenendo la ricerca; uno stimolo a impegnarci sempre più per costruire un domani migliore per chi si ammala, come
AIL da 55 anni è al fianco dei pazienti con tumori del sangue, accompagnandoli in ogni fase della malattia, dalla diagnosi al percorso di cura; promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma; assiste i pazienti e le loro famiglie con servizi adeguati alle loro esigenze, in collaborazione con le strutture pubbliche, sia universitarie che ospedaliere; si propone di migliorare la qualità di vita dei malati e di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie del sangue.