Industria farmaceutica: rende l’Italia competitiva
L'Export per il settore farmaceutico è cresciuto del 20% nell'ultimo anno. Tweet this
“Investire in salute per rilanciare l’economia” non è solo il titolo della tavola rotonda organizzata da Janssen Italia presso il polo produttivo di Borgo San Michele (LT), ma una realtà incoraggiante per l’Italia.
«È un dato di oggi quello che ci segnala la crescita del 20% dell'export per il settore farmaceutico in un anno, da dicembre 2013 a dicembre 2014». Lo ha dichiarato oggi Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmaindustria, intervenendo all'evento promosso da Janssen.
L’innovazione fa bene al Paese
Scaccabarozzi, che ricopre anche il ruolo di presidente e amministratore delegato di Janssen Italia, nell’ambito della tavola rotonda, inoltre, ha sottolineato che il settore farmaceutico sta vivendo una stagione di grande ripartenza; ma ha ribadito anche che, per rendere l’Italia un Paese realmente competitivo da richiamare investimenti «sono necessarie azioni politiche incisive per migliorare l'accesso ai nuovi farmaci e il riconoscimento ai farmaci innovativi rendendo più efficienti le procedure».
Anche Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, ribadisce la centralità dell’industria farmaceutica nel rilancio dell’economia italiana, opinione già emersa nel corso della visita al polo farmaceutico di Anagni.
«Questo è l'anno magico per gli investimenti in Italia» dichiara Lorenzin. «Perché importantissime linee di produzione di farmaci innovativi, da quelli per l'epatite ad altri, vengono realizzate negli impianti italiani».
L’hub farmaceutico italiano sarà il primo d'Europa
La crescita del Pharma dimostra la rilevanza del ruolo che esercita l’industria farmaceutica sull’economia italiana, tanto che la Lorenzin dichiara che: «L'hub farmaceutico italiano è un hub mondiale su cui dobbiamo puntare, ed è uno degli elementi per la competitività del Paese».
Lazio e Lombardia sono attualmente le regioni a più forte vocazione farmaceutica. Ciò dimostra che la collocazione geografica conta di meno rispetto alla capacità di creare dei poli altamente specializzati.
«Il mio obiettivo» conclude il ministro «è stabilizzare i budget e dare certezza agli investimenti in Italia, perché la mia ambizione è che il nostro hub farmaceutico diventi il primo d'Europa e non più il secondo».