Abbuffate Natalizie: come affrontarle senza sensi di colpa strizzando l'occhio alla salute
Godersi il pranzo di Natale osservando le buone regole dell'alimentazione è possibile: scopri come grazie ai preziosi consigli della Società Italiana di Nutrizione Umana.
Non c'è persona che non ami il Natale: chi per avere finalmente uno spazio di relax, chi per passare un po' di tempo con le persone più care. E si sa, un buon cibo di accompagnamento non guasta mai. Inoltre, l'anno sta giungendo al termine, così come la resa dei conti con i buoni propositi.
E voi, li avete mantenuti? Ma soprattutto, pensate di tener fede alla sana alimentazione e al movimento fisico persino nei giorni di festa?
Non è un fatto da nascondere: gli eccessi gastronomici natalizi fanno gola, ma portano con sé comunque un po' di preoccupazione.
Come possiamo affrontare questa situazione? Ce lo insegna la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), che, con il supporto del dott. Umberto Scognamiglio, membro del Consiglio Direttivo SINU e Primo Ricercatore CREA Centro di ricerca alimenti e nutrizione, ci porta come dono di Natale alcuni suggerimenti utili per sopravvivere all'overdose di cibo e ai lauti pasti preparati dalle nonne.
I giorni di festa: quali contano realmente?
Come da tradizione, consideriamo come vacanze natalizie, alias periodo giustificato per abbuffarsi, dal 24 dicembre al 7 gennaio. Ma se contiamo i giorni effettivi di festa, qualcosa non torna. Le date sono essenzialmente quattro: le due vigilie e i relativi Natale e Capodanno.
Ma perché allora costringiamo il nostro corpo a questa eccessiva maratona alimentare?
Come direbbero gli antichi romani, melius est abundare quam deficere. Tendiamo a spendere più che a risparmiare, quindi acquistiamo scegliendo la quantità e puntando meno che alla qualità. La paura degli sprechi alimentari fa il resto: ecco che le cene e i pranzi si moltiplicano per l’intero periodo festivo.
Sarebbe utile, invece, alternare ai pasti liberi natalizi, un regime alimentare più leggero e secondo i principi della dieta mediterranea per il resto del periodo, in modo da ridurre i giorni dedicati agli eccessi e seguire una alimentazione sana ed equilibrata.
Gli acquisti: prendiamo peso noi, dimagriscono i portafogli
Arriviamo ad un altro tasto dolente. Da una parte c’è il mondo produttivo che spinge ad acquistare di più, con la paura di non soddisfare i commensali a tavola, dall’altra la sostenibilità ambientale che ci sensibilizza ad evitare gli sprechi. Secondo i dati di Coldiretti, lo scorso anno gli italiani hanno speso quasi 2,7 miliardi di euro per i cibi e le bevande da portare in tavola tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale. Con una preferenza del pesce nel menù della vigilia e a Natale una maggiore proposta di carne con bolliti, arrosti e fritti, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, pizze rustiche e i dolci. Insomma, la varietà non manca!
La previsione di spesa per quest’anno, sebbene condizionata da una inflazione media del 12% sui prezzi dei principali prodotti alimentari natalizi, secondo le prime stime effettuate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, di 169,00 euro (dato pressoché invariato rispetto allo scorso anno).
Spreco alimentare
Tornando al tema della sostenibilità, l’indagine CREA sullo spreco alimentare nelle famiglie, condotta dall’Osservatorio sulle eccedenze sui recuperi e sugli sprechi alimentari (OERSA), dichiara che il 77% delle famiglie intervistate getta via cibo. A finire nel cassonetto sono principalmente frutta, verdura e pane.
Stando agli analisti di Ener2Crowd, quest’anno, nel periodo delle feste, si getteranno oltre 500mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per nucleo familiare: uno spreco enorme che porta anche a un’impennata del livello di inquinamento, dal momento che ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2. Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà consumato e sarà buttato.
Anche se si tratta di spesa, occorre ragionare con la testa, e non con lo stomaco. Avere un’idea precisa su cosa cucinare e per quante persone, ci consentirà di fare acquisti più ragionati. La classica lista delle cose da comprare è sempre una valida strategia! Poniamo attenzione alle adescanti offerte del 3x2 ed evitiamo di essere tentati dalla “gola”.
Stare a dieta o muoversi di più?
Come accade a Ebenezer Scrooge nel Canto di Natale di Charles Dickens, affrontiamo alla fine il "fantasma" più temuto: nel nostro caso, quello della sana alimentazione. In questo periodo tramite giornali, social media e televisioni siamo sommersi di diete-prenatalizie per arrivare pronti alle feste. Ce n'è per tutti i gusti: il digiuno, le diete detossificanti, le tisane “sgonfianti”, ma anche le più fantasiose come quella dei “sette giorni prima del Natale” o quelle dell’avvento.
Forse vale la pena ricordare che il termine “dieta” si riferisce a “stile di vita” ovvero a una dieta bilanciata, combinata a uno stile di vita attivo, che preveda la pratica quotidiana di attività fisica, aiuta a mantenere un peso corporeo adeguato, permettendo una crescita più armoniosa da un punto di vista fisico e più serena da un punto di vista psicologico. Appare chiaro che i diversi tentativi di “diete” pre e post natalizie a nulla servono, se non inserite in un cambiamento delle abitudini di vita. È importante seguire uno stile di vita sano sempre, prima e dopo le feste.
Pensare a fare più esercizio fisico è importante e a tale scopo possono tornare utili le indicazioni contenute in questa breve tabella, che riportano alcuni esempi del tempo necessario a smaltire le calorie di alcune pietanze tipiche del periodo natalizio.
Se aumentiamo il livello di attività fisica, otteniamo due risultati: l’aumento del dispendio energetico, ma anche lo sviluppo e il mantenimento della massa muscolare, che a sua volta aumenta il metabolismo di base.
Tra i buoni propositi per il 2024 potremmo, quindi, inserire questi importanti elementi: Ridurre i giorni di pranzi e cene, sprecare meno e muoversi di più! Buon Natale a tutti voi!