I giovani come vettori di informazione scientifica
Fake news e falsi miti, ovvero fare informazione al tempo de “l'ho letto su Facebook”. Qualche tempo fa era un ruolo ricoperto dalla televisione, ora invece i professionisti dell'informazione si scontrano con Facebook.
Bisogna, quindi, cercare di capire come comunicare con un'audience che spesso è molto difficile da convincere. E' necessario non porsi più in una comunicazione esclusivamente frontale con la nostra audience, bensì cercare il dialogo, l'interazione.
L'approccio di Giornalisti nell'erba, spiega Giorgia Burzachechi vice direttore, è quello di utilizzare il giornalismo a scuola per lo sviluppo di coscienze critiche e per poter diffondere informazioni di tipo scientifico.
E' importante fare informazione attraverso i giovani, sono i ragazzi stessi a calarsi nei panni dei giornalisti.
Ciò sortisce un doppio effetto: innanzitutto, i giovani con il loro linguaggio riescono a semplificare i tecnicismi tipici dell'informazione scientifica e al tempo stesso, si informano, diventando essi stessi vettori di informazione con i compagni ma anche all'interno delle famiglie.
Altro approccio di Giornalisti nell'erba è quello di cercare strumenti che si avvicinino il più possibile ai lettori, agli strumenti utilizzati dai giovani, in particolar modo Instagram, poiché si è verificato un vero proprio esodo dei ragazzi da Facebook verso questo social network. Per tale motivo, con Giornalisti nell'erba, i ragazzi calandosi nei panni dei giornalisti, si esercitano a effettuare brevi interviste, adattate ai tempi dettati da Instagram, ovvero i 15 secondi delle stories.
Ciò ha risposto a due problemi principali: riuscire a catturare l'attenzione dei giovani utilizzando il loro strumento, appunto Instagram, e allo stesso tempo costringere il professionista dell'informazione scientifica a essere estremamente sintetico, semplificando in tal modo i concetti che vuole esprimere.