La ricerca farmaceutica: eccellenza italiana

Ricerca FarmaceuticaIn un momento difficile per l’economia italiana, la ricerca farmaceutica è una risorsaTweet this

Un mercato sempre più globale – e competitivo – impone all’Italia di puntare sulle eccellenze. La ricerca farmaceutica – insieme alla produzione – deve diventare un vanto della nostra nazione.

È quanto emerge dalla visita di Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, presso lo stabilimento Bristol-Myers Squibb di Anagni (Frosinone). La Lorenzin durante la visita ha dichiarato che: «Il mio compito è rendere l'Italia attrattiva per gli investimenti. Il mio sogno è portare qui non solo produzioni, ma anche un pezzo della ricerca». Per trasformare il sogno in realtà, Lorenzin chiarisce di avere già in cantiere «la riforma sulla ricerca biomedica, questo ci darà la possibilità di aumentare la competitività».

Il ministro ha incluso il polo farmaceutico di Anagni tra gli esempi di “eccellenza italiana”.

Barbara Sambuco, direttore generale dello stabilimento di Anagni, con malcelato entusiasmo illustra le caratteristiche della sede di Anagni: «Grazie all'eccellenza della nostra supply chain e delle competenze di processo, il nostro stabilimento rappresenta uno snodo strategico a livello internazionale con ben il 90% della produzione destinata all'esportazione».

 

Ricerca Farmaceutica

Il Ministro Lorenzin, inoltre, ha messo in evidenza la rilevanza dei farmaci innovativi, quali quelli immuno-oncologici e gli ultimi antivirali per l'epatite C, di cui ci si occupano nella sede di Anagni della Bristol-Myers Squibb di Anagni.

Gli innovativi farmaci immuno-oncologici rappresenterebbero un grosso passo avanti nella ricerca per il cancro, tanto che Roberto Tascione – Presidente e Amministratore Delegato di Bristol-Myers Squibb Italia –  si auspica «una rapida introduzione di questi farmaci con fondi adeguati e una programmazione certa».

La ricerca farmaceutica, dunque, risulta fondamentale non solo per la salute globale, ma anche per l’economia italiana.