La differenza tra “parlare a” e “parlare con”
Siamo tutti d’accordo: così non si può andare avanti nell’informazione scientifica. Ma da dove dobbiamo ripartire?
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Salvatore Ruggiero nasce a Napoli nel 1964, si definisce un imprenditore seriale. Oggi a capo del gruppo Merqurio, di cui è stato anche fondatore. Sposato con Giuseppina, ha due figli e nel tempo libero, tra un'escursione e un'altra, tra un film ed un altro, è alla ricerca della ricetta dei biscotti perfetti.
Siamo tutti d’accordo: così non si può andare avanti nell’informazione scientifica. Ma da dove dobbiamo ripartire?
Il sondaggio che il Centro studi Merqurio ha realizzato nei giorni scorsi sulle nuove norme prescrittive e sui generici ci offre interessanti spunti di riflessione, in particolare sul ruolo svolto dagli informatori scientifici.
Il ROI non è fisica nucleare, non è alchimia, non c’è trasmutazione dell’atomo: se entrano soldi, soldi devono uscire. Se nei progetti di marketing in generale questo viene sempre ricordato, in quelli innovativi è necessario saper fissare gli obiettivi ed i benchmark.
Prima di avventurarvi nella lettura di questa mia recensione, mi occorre informarvi che potrebbe esserci un conflitto d’interessi. Il motivo? Eccolo: conosco personalmente l'autore, Carlo Ranaudo, perché, oltre ad averne una grande stima professionale, mi ha coinvolto nel corso di laurea di informazione scientifica del farmaco che ha, come docente, presso la Facoltà di farmacia della Federico II di Napoli. Ed è appunto per l’occasione che mi ha consegnato una copia dell'opera: "Introduzione al mercato farmaceutico, analisi e indicatori" (Maya Idee Edizioni, Verona, 222 pagine, euro 18,50), un libro che colma un vuoto che esisteva finora nella letteratura corrente di settore.
“Il marketing è morto in quanto sono esaurite le due condizioni che lo nutrivano: primo, che le persone non potessero parlare facilmente e direttamente tra loro, secondo, che il canale di trasmissione fosse concentrato, semplice e direttamente controllabile”. Questo è quanto afferma Gianluca Diegoli nel suo gustosissimo manualetto di [mini]marketing dal titolo “91 discutibili tesi per un marketing diverso”. Diegoli in qualche modo lancia una sorta di monito alle aziende e al tempo stesso traccia un punto della situazione molto chiaro e lucido circa lo stato attuale del marketing e delle sue leve.